Anolini: il piatto più amato di Parma

Tra le tante ricette della tradizione non si può dimenticare quella degli anolini, amata da grandi e piccini

La ricetta degli anolini, come quella dei tortelli d’erbetta e come tutti i piatti più importanti, ha una tradizione antica. Se ne parla già, infatti, in alcuni scritti del XVI secolo. Poi, di generazione in generazione, i cappelletti (come sono anche chiamati) si sono fatti strada e continuano ad essere uno dei piatti preferiti della popolazione parmigiana

Gli anolini sono un tipo di pasta ripiena e normalmente vengono serviti in brodo di carne. Per tradizione, a Parma, si mangiano a Natale, il primo dell’anno, a Pasqua e chi è più temerario li mangia anche a Ferragosto. Oltre a queste feste, spesso gli anolini si mangiano anche durante l’anno, senza una vera motivazione, se non che sono deliziosi.

Gli anolini, detti anche scherzosamente “galleggianti” o “salvagenti”, hanno un ripieno fatto con uovo, abbondante Parmigiano Reggiano grattugiato e stracotto di carne (anche se c’è chi preferisce usare il sugo, piuttosto che la carne tritata). Non è una ricetta facilissima e richiede il suo tempo. Ancora oggi, presso alcune famiglie parmigiane, una volta l’anno si crea una vera e propria “catena di montaggio” a cui partecipano diversi familiari e si fanno cappelletti da congelare crudi per poi avere le scorte per tutto il resto dell’anno. 

Una volta pronto il ripieno, se ne mette un cucchiaino sulla pasta che si taglia con appositi stampini metallici che possono avere bordi lisci o seghettati (a Parma normalmente questa pasta presenta i bordi lisci).

Gli anolini sono un piatto ricco e raffinato che proprio tutti amano, anche i bambini. Nel tempo sono state sviluppate anche varianti estive, asciutte. Seppur non originali, anche i cappelletti asciutti sono decisamente deliziosi.

Presso la Gastronomia La San Leo è possibile ordinare anolini (o cappelletti) crudi, da cuocere subito o da tenere in freezer per un’occasione speciale.

Anolini: il piatto più amato di Parma​